In una congiuntura di interessi che solo un vero gemellaggio può originare, oggi uno splendido giro insieme agli amici Rinco Boys di Trento. La meta è lo splendido altopiano di Asiago, raggiunto non prima di aver pedalato su ciò che resta delle dismesse linee ferroviarie Rocchette-Arsiero e Rocchette-Asiago. Come ciliegina sulla torta, tra i due tracciati ferroviari la scalata al Monte Cengio lungo una suggestiva strada militare con ben 38 tornanti, di cui solo i primi 13 asfaltati. La discesa dall'altopiano di Asiago vede prima la non meno impegnativa scalata al Monte Corno. | ||||
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Una bella giornata di fine estate, con temperature ancora sui 30°C che purtroppo invogliano ancora tanta gente, soprattutto motociclisti, a percorre su e giù le strade di questo bellissimo comprensorio che meriterebbe senz'altro di essere più rispettato. A parte tutto questo, il giro, impegnativo al punto giusto, è uno di quelli che merita sempre. | ||||
Tutto nasce da un progetto molto diverso che poi si è dovuto cambiare di corsa per svariati motivi, non da ultimo una accellerata dei peggioramenti meteo classici di fine estate. Così alla fine nasce il "Pustertal Divide", un condensato in un giorno del meglio che l'alta Pusteria può offrire. Si dimostrerà un giro molto impegnativo nonostante non presenta grandi cifre. Si parte da Versiaco e lungo la comoda ciclabile in leggera salita si arriva prima a San Candido e poi a Dobbiaco (v. Sillian-Calalzo di Cadore 2018). Qui si lascia la ciclabile della Pusteria per prenderne un'altra molto famosa, la Dobbiaco-Cortina (v. Sillian-Calalzo di Cadore 2018). In leggera salita si sfiora il lago di Dobbiaco e poi quello di Landro, dove ci ritroviamo già circondati da alte cime che lasciano solo presagire cosa arriverà dopo. Giunti in prossimità di Carbonin si lascia la ciclabile per entrare nella viabilità ordinaria sulla SS48bis che inizia a salire decisa fino a raggiungere il lago di Misurina. Seguono 8Km duri, con pendenze aspre, addolcite solo dallo sguardo che corre sulle vette che ci circondano a 360°. La strada asfaltata è molto trafficata anche se a pedaggio per i veicoli a motore; lo testimonia l'enormità del parcheggio finale, nei pressi del Rif.Auronzo. Giunti qui, l'asfalto finisce, il traffico veicolare pure, ma inizia un formicolare umano in qualsiasi direzione si guardi. Proseguiamo sul sentiero che passa sotto il massiccio delle 3 Cime, ma a causa dell'intenso traffico pedonale decidiamo di spingere la bici. Raggiunto senza fatica il Rif. Lavaredo, in 1Km di salita dura, sempre con bici a spinta, si arriva alla Forcella Lavaredo, confine tra Veneto e Alto Adige, dove si inizia a scorgere la classica vista da cartolina delle 3 Cime. Il prossimo tratto, una discesa ripida e a tratti scivolosa che porta sotto al Rif. Locatelli è espressamente vietata alla bici; noi continuiamo a spingere, ammirando l'immenso panorama che ci circonda. Un ultimo Km di salita dura ci porta al Rif. Locatelli, ottimo punto per godere di un panorama a 360° unico e mozzafiato. Ora si inizia la discesa verso la Val Fiscalina. Un primo tratto, ci illude di poter tornare in sella, ma ben presto la valle si dimostra per quello che è veramente: bellissima, ma cruda, roccia fredda e pareti verticali. Un pò spingendo ed un pò spallando impieghiamo 1h45' per percorrere i 5Km che dal Rif. Locatelli portano al Rif. Fondovalle! Da qui finalmente si torna in sella su sterrato e giunti al parcheggio del rifugio si prende la ciclabile che porta a Sesto per poi proseguire verso San Candido e far ritorno a Versiaco. In tutto abbiamo calcolato 10Km ca. di trekking. | ||||