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Rifatto il giretto del 27 Febbraio u.s.. Da Brescia si raggiunge l'abitato di Nave seguendo la viabilità ordinaria e da qui si prende per il Villaggio Monte Maddalena seguendo la temibile salita denominata "Muratello", dal nome della frazione da cui si origina la strada e nota ai bitumari col nome di "Piccolo Mortirolo". Giunti in cima si supera il Ristorante Grillo e giunti al Ristorante Cavrelle inizia la discesa su Brescia. | ||||
Dopo lo Stelvio del 2008/2009, anche Gavia e Mortirolo si concedono in una meravigliosa giornata estiva, a giusta coronazione di una grandiosa giornata di ciclismo. Si parte da Edolo e seguendo la SS 42 si raggiunge Ponte di Legno. La statale si allontana dal grosso centro turistico per poi ripuntarlo dopo un tornante. Poco più avanti un bivio beffardo indica verso la discesa la deviazione per il Passo Gavia sulla SS 300: godiamo di questi momenti perchè per i prossimi 17 Km non ci sarà respiro. Si imbocca una bella valle costeggiando il torrente Frigidolfo che unendosi al Narcanello sotto il leggendario ponte di legno origina il fiume Oglio. Salendo regolari si raggiunge presto Santa Apollonia, dove una volta terminava l'asfalto e dove ancora oggi inizia la parte più dura dell'ascesa al passo. La strada si stringe sempre di più, inizia una lunga serie di tornanti e le pendenze si fanno aspre. Si guadagna quota velocemente circondati da magnifici panorami, prima boschivi e poi brulli. Si arriva ad una galleria non illuminata, solo poche centinaia di metri, ma il buoi pesto e la pendenza la rendono davvero pericolosa. Una volta superata, il difficile non è ancora terminato perchè gli ultimi tornanti rendono ancora duro l'arrivo in vetta. Ora si scende verso Bormio, su un fondo dapprima abbastanza brutto, si percorre un lungo tratto tecnico anche se le pendenze sono lontane da quelle affrontate in salita. Occorre comunque prestare la massima attenzione perchè la strada offre ancora un buon numero di strettoie e di tornanti. Presto si raggiunge Santa Caterina di Val Furva, la strada si allarga e seguendo il torrente Frodolfo ci conduce velocemente a Bormio. Qui si imbocca la Sp 78 che costeggiando l'Adda porta verso Sondrio. La discesa continua per un tratto controvento, ma si riconincia a salire dopo il bivio con la nuova SS 38, ricca di lunghe gallerie. La vecchia provinciale è invece ridotta quasi a solo uso pista ciclabile. Quando finalmente si torna a scendere il vento contrario è più leggero e ci si può lanicare a tutta verso Mazzo di Valtellina che si raggiunge abbastanza rapidamente. Ora 33 strettisimi tornanti di vero inferno conducono fino in cima al Mortirolo. Pendenze mai viste, che definire impossibili è un eufemismo: una rampa di garage lunga 12 Km, nessuna tregua fino in vetta, una vera lotta contro i nostri limiti. Anche se si è in un fitto bosco fino praticamente in cima, il caldo è bestiale e non c'è una goccia d'acqua. Una volta scollinati, la discesa prosegue tecnica e con stretti tornanti molto insidiosi fino a Monno, dove si entra sulla SP 81 e la discesa si fa più agevole. Presto si arriva all'incrocio con la SS 42 ed in pochi Km si ritorna a Edolo. | ||||
Partenza da Bobbio, in Val Trebbia, si imbocca la SS 461 del Penice e la si segue in regolare salita fino al passo omonimo. Inizia ora una veloce discesa verso il confine lombardo ed attraversatolo si raggiunge l'abitato di Varzi. Visitato il paese, si torna di poco indietro ad imboccare la SP 186 che riprende la salita lungo la Val Staffora sino al Passo del Brallo. La salita prosegue ancora un poco sulla SP 89 verso Pregola ed il confine con l'Emilia, poi inizia una discesa tecnica su fondo sconnesso fino a Ceci. Superato il borgo la discesa si fa veloce e divertente lungo la SP 69 fino ad innestarsi sulla SS 461 a 3 chilometri circa da Bobbio. | ||||
Partenza da Bagolino, in Val di Caffaro per quello che si può definire l'anello corto del Corce Domini. Si segue la SS 669 in direzione Gaver ed appena superate le ultime abitazioni si volta a sinistra in direzione del Passo Maniva. La strada rimane per lo più all'ombra in fitti boschi e sale regolare; solo gli ultimi chilometri sono allo scoperto e presentano alcuni strappi insidiosi. Giunti al Passo Maniva, si prende la SP BS 345 "Strada delle tre Valli" e si prosegue la salita verso il Passo di Croce Domini. La strada continua a salire fino al Giogo dela Bala, poi scende al Passo con due tratti sterrati per complessivi 7 Km circa. Giunti al Passo Croce Domini si riprende la SS 669 che ci porta in salita fino al Goletto di Cadino. Da qui inizia la lunga discesa, solo per qualche breve tratto su fondo insidioso, che ci riporta a Bagolino. | ||||
In genere pensando a1 luoghi dove sono state combattute le ultime battaglie di vitale importanza strategica, ci si immagina sontuosi monumenti, sacrari di marmo bianco posti al ricordo delle epiche battaglie ed un fiorente viavai turistico. La meta di oggi è Passo Buole. Durante la Grande Guerra è stato teatro del naufragio della "Strafexpedition" austro-ungarica, e ribatezzato col nome di Termopili d'Italia tanto per far capire il valore di quel risultato favorevole al Regno, Bene, Passo Buole non ha niente di sontuoso, niente di candido e nemmeno file di turisti che lo visitano. Mi ha rattristato. | ||||
L'occasione nasce dall'opportunità di accompagnare per un tratto un amico che si cimenterà nella Cremona - Bardi e ritorno. Si parte da Cremona e superato il ponte sul fiume Po si prende l'argine maestro sulla sponda piacentina e lo si segue fino a Soarza. Da qui una breve strada immersa nei frutteti porta fino a Villanova sull'Arda. Si prosegue per Besenzone lasciando presto il provinciale, e poi per Bersano. Salutato il nostro amico, proseguiamo arrivando presto a Busseto. Da qui con la provinciale torniamo a Villanova per riprendere a ritroso il percorso fatto all'andata e fare ritorno a Cremona. | ||||
Partenza da Lugagnano; si imbocca la SP21 in direzione di Morfasso salendo fino alla diga di Mignano, poi in leggera discesa fino al ponte sull'Arda. Appena superato il torrente si gira a destra iniziando una brusca salita verso Gazzola e poi Rabbini. In leggera discesa si prosegue per Favale e fino all'incrocio con la SP23 che sempre in discesa ma con diversi tornanti iniziali ci riporta a Lugagnano. | ||||
Si replica il giro della scorsa Domenica 10 c.m. apportando qualche variante per così dire "esplo", definizione tanto amata dal mio compagno di viaggio. Superato Rabbini, dopo circa 2.5 Km, occhio al bivio sulla sinistra a mò di tornante con indicazione per Casale: lo si imbocca e rapidamente si risale fino ad incrociare la SP63 e la si prende verso sinistra proseguendo così la salita verso il Parco del Monte Moria. Dopo meno di 1.5 Km si devia sulla destra in direzione Rustigazzo e si prosegue scendendo fino a sfiorare il paese, proseguendo dritti per Vicanino, ed ancora in piacevole discesa fino a reimmettersi sulla SP63 e terminare la discesa nuovamente a Lugagnano. | ||||
Organizzata dal gruppo Rinco Boys Mountain Bike Club l'escursione è denominata "Taverna Tour", dal nome dell'ideatore dell'evento che è giunto alla sua settima edizione. La partenza è dal parcheggio dell'Hotel Ciclamino ed imboccato il Sentiero delle Marocche, parallelo alla SS Gardesana, si scende verso Torbole, attraversando Ceniga ed Arco, ridenti paesini sulle sponde del Sarca. Toccata la spiaggia del Lago di Garda, si inverte la rotta risalendo in direzione di Nago lungo la vecchia strada, per poi prendere la sterrata "della porcilaia" ed altre interpoderali sempre immerse nei vigneti e frutteti. Nei pressi di Dro si è tornati su asfalto verso il "Biotipo delle Marocche" e poi costeggiando il Lago di Cavedine si ritorna a Pietramurata. | ||||